I tempi duri ci hanno ormai abituato a meccanismi di auto-gestione, un’arte dell’arrangiarsi a cui ogni piccola realtà deve fare affidamento per sopravvivere e per conservare ciò che rischia di essere perduto per sempre. I reperti e siti archeologici sono un esempio ben calzante di un passato che, a Centuripe come in altri piccoli ( e non ) centri, fatica a buscarsi le attenzioni che meriterebbe e senza cui si rischia di soffocare la storia, la nostra storia.
Nella prima mattinata di domenica 7 marzo, un gruppo di volontari guidato da SiciliAntica, ha ristabilito lo stato ottimale del sito archeologico Augustales e del Mausoleo in Villa Corradino, in un’operazione per la salvaguardia del territorio chiamata Operazione Isola Pulita. I volontari si sono prima incontrati presso il Museo Archeologico per radunarsi e poi diretti alla zona interessata che, dopo mesi di letterale abbandono, si era ridotta in condizioni abominevoli, ripristinata solo grazie a una volontà del fare oramai poco diffusa, sovvertita continuamente da quella del criticare.
Così commenta Giordana, una delle volontarie: da anni ci occupiamo nonostante le notevoli difficoltà della pulizia dei nostri siti archeologici. Continuiamo ad insistere sulla cura degli Augustales perché siamo convinti che siano il biglietto da visita di Centuripe e, proprio per la loro posizione strategica, siano la prima vetrina del Museo. E poi non possiamo nascondere l’emozione di sapere che sul selciato che abbiamo pulito ha passeggiato Cicerone.
Anche il sindaco, Elio Galvagno, elogia l’ottimo lavoro dei volontari: desidero rivolgere un plauso e un sentito ringraziamento all’associazione SiciliaAntica, per la straordinaria azione di volontariato di domenica scorsa. Grazie all’opera di sensibilizzazione che hanno saputo promuovere, sono stati valorizzati e ripuliti monumenti di grande pregio, quali gli Augustales e il mausoleo romano di Corradino. L’ennesima occasione in cui le nostre associazioni danno un grande contributo sociale, civile e culturale alla vita della comunità e testimoniano che, lavorando in sinergia, ciascuno per la propria parte, si ottengono risultati importanti per la nostra comunità.
Ancora una volta assistiamo dunque ad una dimostrazione di attaccamento al territorio e di rispetto del proprio passato che meriterebbe più di un elogio pubblico ma che più di questo, almeno al momento, non può offrire. In attesa di tempi migliori, Centuripe si salva da un baratro a cui sarebbe inevitabilmente destinata senza il contributo di questi piccoli eroi quotidiani che, al parlare, criticare, opinare, hanno preferito un percorso più diretto, più utile: quello del fare.
Fabio Privitera