Cesare Cremonini sbanca gli Onstage Awards

“Sperimenta, prova, osa, ama la musica e si sente; ha ventisette anni, tre dischi e sta preparando il quarto che promette avrà gradevoli sorprese. Il talento non manca, la strada é spianata… Sta solo a lui confermare le sue doti”. 

Con queste parole Francesco De Gregori, qualche anno fa, etichettava Cesare Cremonini e insomma, quando scrivi prevalentemente canzoni d’amore e a darti questo parere è colui che “la” canzone d’amore l’ha per sempre cambiata, allora la soddisfazione, così come la responsabilità di non farsi smentire, si fa doppia. La profezia dell’immenso cantautore romano, almeno in base al successo di cui sta godendo oggi il cantautore bolognese, sembra essersi avverata da ogni punto di vista: il talento non è mancato, la strada è stata ben spianata e lui ha confermato le sue doti.

Certo la strada per Cesare Cremonini è stata lunga e tortuosa nonostante il successo arrivato davvero molto presto, forse troppo, con gli esuberanti e ancora acerbi Lunapop, quando una vespa girovagava per i colli bolognesi, facendo sognare giovani di tutte le età con quella melodia spensierata. Quando d’un tratto, quella vespa lo ha improvvisamente catapultato nella carriera da solista. Tutto da rifare. Subito Bagus, il primo album in proprio e poi sacca in spalla e in viaggio per Londra a registrare Maggese, l’album che per stile musicale sa un po’ di Beatles, inciso tra l’altro negli studi di Abbey Road e Olympic studios, resi celebri proprio dal leggendario gruppo britannico. Procedendo a sportellate nell’immenso oceano della musica italiana, pubblica il terzo album, Il primo bacio sulla luna e, di seguito a questo, una raccolta, 1999-2010 The Greatest hits, che riassume un po’ tutta la sua carriera, includendo alcuni brani dei Lunapop e da solista e collaborando in due, Mondo e Hello, rispettivamente con Jovanotti e Malika Ayane. Il tutto sembra già far preludere al successo de La teoria dei colori, il lavoro, premiato come miglior disco dell’anno, che trasforma i suoi singoli da brani orecchiabili, che non dispiacciono in radio, a tormentoni di successo inimmaginabile fino a pochi anni prima.

La sua esplosione sembra arrivare al culmine ma di sostanza ce n’è ancora tanta e a maggio 2014, sforna Logico, l’album che lo lancia nella passerella dei grandi successi e dei grandi cantanti della musica italiana, rivelandosi di spropositato successo, così come il primo singolo che ne viene estratto, Logico #1, che va subito forte in radio (stabilisce infatti un nuovo record, rimanendo il brano più trasmesso in radio per ben dodici settimane) nelle televisioni e nelle pubblicità che lo scelgono come colonna sonora. Il blasone del suo ultimo lavoro, viene confermato dagli Onstage Awards del 2015, in cui trionfa ancora, stavolta sbaragliando la concorrenza di nomi illustri quali Ligabue, Negramaro e Biagio Antonacci, in tre categorie: miglior artista italiano, inno live dell’anno e miglior tour.

L’ultimo aspetto, quello riguardante gli eventi live, è forse quello che lo ha definitivamente consacrato nel panorama musicale italiano, lanciando un tour ricco di sorprese, di energia e di continuità con i successi del passato che lo fa “partire sulla nave dei potenti”, come cantava qualche anno prima in Padremadre, altro singolo dal significato e dal successo non indifferenti. Gli spettacoli dal vivo lo hanno ulteriormente avvicinato ad un pubblico che lo ha prima, con il fenomeno Lunapop, ascoltato fino alla nausea, poi quasi dimenticato, risentito ed infine nuovamente acclamato, permettendogli di raggiungere nuovamente quel prestigioso podio di successo che aveva solo sfiorato, per poco, all’inizio della sua già promettente carriera.

Azzardare paragoni è ancora rischioso, ce n’è ancora di strada da percorrere per lui ma non lo è affatto affermare a pieno titolo che, per quello che è stato il percorso intrapreso durante la sua carriera, ottenere nuovamente il grande successo sfumato anni prima, sarebbe prima o poi stato qualcosa di fondamentalmente… logico.

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