“Perché tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi“
Citazione dal libro “Il Gattopardo”
Ricordo ancora oggi la prima lettura de “Il Gattopardo“, il noto romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Era estate ed io sfogliavo le sue pagine secche e ingiallite, nella mia stanza con vista sui Calanchi di Centuripe e gocciolando per il caldo asfissiante. Dopo averlo finito, una sensazione strana: era come se quel libro avesse ancora qualcosa da dirmi. Prima non capivo, oggi … forse … si. I Calanchi di Centuripe saranno su Netflix per “Il Gattopardo”.
Anche Netflix ha scelto i Calanchi di Centuripe
Davvero incredibile come luoghi prima dimenticati e poco conosciuti ( nonostante una bellezza e un fascino singolari ) possano rivivere, grazie ad un’opera di rivalorizzazione del territorio. Il caso in questione è quello del deserto dei Calanchi di Centuripe. Dopo essere stati trasmessi in prima serata su Rai Uno ( qui l’articolo ), del primo film di Colapesce e Dimartino “La primavera della mia vita” ( puoi scoprire di più da qui ) e di altri altri progetti, adesso anche la miniserie Netflix “Il Gattopardo” ha scelto questa location. Il progetto sarà sulla nota piattaforma streaming tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
l Gattopardo
La storia de “Il Gattopardo” è incentrata in Sicilia, durante i moti del 1860 e narra della vita di Don Fabrizio Corbera, principe di Salina che deve fare i conti con dei cambiamenti che minacciano la sua casata e la sua famiglia. Per resistere, Don Fabrizio dovrà fare scelte dolorose, in antitesi con i suoi principi ma che sono necessarie per mantenere il potere. Il primo chiaro segno del decadimento.
La regia e il cast della serie
La miniserie, che riprende l’opera originale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vedrà tra gli attori nomi illustri come Kim Rossi Stuart, Deva Cassel, Benedetta Porcaroli e Saul Nanni e la maggior parte degli episodi ( sei in tutto ) saranno diretti da Tom Shankland. Ricreare le ambientazioni di fine Ottocento ha reso necessario un vero e proprio tour del Centro e del Sud Italia, un viaggio che è arrivato dunque anche laddove sembrava impossibile, proprio nel deserto dei Calanchi.
Ebbene, forse oggi capisco il perché di quella sensazione di incompiutezza dopo aver letto l’ultima riga del romanzo. Quel libro celava un segreto che non si era ancora manifestato, ovvero che in quei luoghi della fantasia in cui vagavo, un giorno avrebbe incredibilmente potuto esserci Centuripe e i suoi Calanchi. Io però non lo sapevo: non potevo ancora saperlo.